sabato 18 dicembre 2010

Autotrasporto controcorrente

La vertenza sul rinnovo del contratto nazionale trasporto merci e logistica si chiude nel 2010 con un punto a favore dei sindacati, che sono riusciti a far sottoscrivere le loro richieste economiche a buona parte delle associazioni imprenditoriali. Resta fuori dall'intesa un gruppo di realtà dell'autotrasporto, guidato da Conftrasporto e Confartigianto Trasporti, che però hanno già fatto parziali aperture.
L'esito positivo per il sindacato non era affatto scontato, specialmente nel campo dell'autotrasporto, dove le tre sigle sindacali hanno una presenza disomogenea, che si può definire significativa solamente nelle poche grandi imprese strutturate. Ma i vertici sindacali hanno concentrato le risorse a loro disposizione su pochi obiettivi "sensibili", come le principali imprese aderenti alle associazioni refrattarie all'intesa e quelle operanti in settori strategici (come la distribuzione dei carburanti). Ed hanno scelto anche il momento più adatto, ossia i giorni precedenti le festività natalizie, che rappresentano un picco di traffico (e di fatturato) importante per l'intera filiera logistica.
Possiamo dire che i sindacati hanno imparato la lezione impartita dalle stesse associazioni dell'autotrasporto quando proclamano i fermi dell'autotrasporto contro la committenza o il Governo. Valga per tutti l'esempio del fermo attuato nel dicembre 2007 da Unatras. E forse qualcuno starà sorridendo nei piani alti di Confetra (che ha aderito subito al rinnovo contrattuale, contribuendo a spaccare il fronte imprenditoriale).
I sindacati hanno anche utilizzato la frammentazione del fronte avverso, che si è presentato al Tavolo del rinnovo con una moltitudine di sigle, alcune delle quali rappresentavano interessi diversi ed altre sono reduci da recenti contrasti in altri ambiti (come per esempio il recente Tavolo ministeriale sull'autotrasporto). Dapprima si è creata una frattura tra rappresentanti della logistica e quelli del trasporto stradale, poi anche questi ultimi si sono divisi, perfino nell'ambito di Unatras. Non solo: se è vero quanto riferiscono fonti sindacali, le divisioni si sarebbero replicate anche all'interno delle associazioni che inizialmente non hanno firmato il rinnovo, tramite adesioni di singoli imprenditori.
L'autotrasporto conferma così la sua unicità nel panorama imprenditoriale italiano: in una fase in cui sono le associazioni datoriali a spaccare quelle sindacali sui rinnovi contrattuali, qua avviene esattamente il contrario.

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