lunedì 2 febbraio 2009

Giallo

Eccolo qua: lo scandalo del semaforo truccato è finalmente esploso. I tempi della magistratura sono più lenti di quelli dei giornali - che della questione ne avevano già parlato - ma l'inchiesta sul "giallo corto" ha già prodotto oltre un centinaio d'indagati, tra amministratori comunali, vigili urbani e, ovviamente, gli inventori del sistema. Che comunque resta un ottimo esempio di project financing o, detto più banalmente, di collaborazione imprenditoriale tra pubblico e privato. L'amministratore locale approva una delibera per l'installazione dei rilevatori automatici delle infrazioni semaforiche, concedendo all'azienda che vince l'appalto una percentuale sugli introiti delle multe. In nome della sicurezza stradale, s'intende. L'impresa monta l'ambaradan e magari accorcia il tempo del giallo di un paio di secondi. Poie si scatta a volontà: ogni foto una multa. Molto probabile per l'auto che passa con il giallo, sicura per l'autoarticolato, i cui 16 e passa metri impiegano qualche secondo per attraversare l'incrocio. Ribelliamoci: rispettiamo il Codice e passiamo solo col verde. Anzi, facciamo una vera rivoluzione: rispettiamo stop e precedenze e perfino i limiti di velocità. Così non si rifanno con l'Autovelox.

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